VOUCHER PER LA DIGITALIZZAZIONE DELLE PMI: A BREVE LE DOMANDE

VOUCHER PER LA DIGITALIZZAZIONE DELLE PMI: A BREVE LE DOMANDE

Dopo oltre tre anni di attesa a breve le piccole e medie imprese potranno richiedere i voucher per la digitalizzazione previsti dal decreto Destinazione Italia.

A tre anni e mezzo dall’approvazione della legge n. 9 del 21 febbraio 2014 che ha introdotto i voucher per la digitalizzazione delle PMI, i 100 milioni di euro previsti per il finanziamento dello strumento sono finalmente disponibili. A breve quindi arriveranno anche le istruzioni per presentare le domande di contributo.

Cosa sono i voucher digitalizzazione

Il decreto-legge n. 145 del 23 dicembre 2013, più noto come Destinazione Italia, ha previsto la concessione di finanziamenti a fondo perduto in forma di voucher per la digitalizzazione di importo non superiore a 10mila euro per:

  • l’acquisto di software, hardwareo servizi che consentano il miglioramento dell’efficienza aziendale,
  • lo sviluppo di soluzioni di e-commerce,
  • laconnettività a banda larga e ultralarga da parte delle imprese,
  • la formazione qualificata, nel campo ICT, del personale delle piccole e medie imprese.

La legge di conversione n. 9-2014 ha poi ampliato le finalità dei voucher per la digitalizzazione, ammettendo anche interventi diretti:

  • alla modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, favorendo l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro,
  • a permettere il collegamento alla rete internet mediante latecnologia satellitare, attraverso l’acquisto e l’attivazione di decoder e parabole, nelle aree in cui le condizioni geomorfologiche non consentano l’accesso a soluzioni adeguate attraverso le reti terrestri o laddove gli interventi infrastrutturali risultino scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili.
Da dove vengono le risorse

La copertura finanziaria dell’intervento era stata inizialmente individuata dal decreto-legge a valere sui fondi strutturali europei, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) Imprese e Competitività 2014-2020.

La legge di conversione ha stimato una dotazione totale di 100 milioni di euro per i voucher, prevedendo anche il contributo del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020.

Nonostante lo schema standard del bando e le modalità di erogazione dei contributi siano state approvate pochi mesi dopo, con il decreto ministeriale del 23 settembre 2014, i voucher non sono mai partiti.

Per la quota del PON Imprese si è infatti dovuto attendere il via libera di Bruxelles, mentre il Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), che avrebbe dovuto sbloccato le risorse FSC, ha ritenuto a lungo le coperture insufficienti.

Fino al 10 luglio di quest’anno, quando ha approvato la delibera n. 47-2017 che, stanziando 67 milioni e 456.321 euro a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, completa insieme ai 32.543.679 euro del PON, il budget totale di 100 milioni di euro.

La delibera CIPE è stata pubblicata il 12 ottobre in Gazzetta ufficiale e prelude alla pubblicazione del provvedimento con i termini per la presentazione delle domande di contributo da parte delle imprese.

Come sono ripartiti i finanziamenti

La somma di 67.456.321 euro, a valere sulle risorse FSC 2014-2020, sbloccata dal CIPE è diretta al finanziamento dei voucher per la digitalizzazione delle micro, piccole e medie imprese localizzate nella macro area territoriale del Centro-Nord.

Delle risorse stanziate, 47.456.321 euro sono destinati all’annualità 2017 e 10 milioni di euro sono riservati per ciascuno degli anni 2018 e 2019.

Queste risorse, così come i 32.543.679 euro del PON per il Mezzogiorno, sono ripartite in misura proporzionale al numero delle imprese registrate presso le Camere di commercio operanti nelle singole Regioni.

In particolare, le risorse FSC 2014-2020 assegnate al Centro-Nord sono così distribuite:

  • Piemonte: 7.728.051,34 euro;
  • Valle D’Aosta: 226.283,32 euro;
  • Lombardia: 15.784.825,34 euro;
  • Trentino-Alto Adige: 1.963.323,46 euro;
  • Veneto: 8.532.862,46 euro;
  • Friuli-Venezia Giulia: 1.801.739,68 euro;
  • Liguria: 2.677.407,58 euro;
  • Emilia-Romagna: 8.018.024,20 euro;
  • Toscana: 6.921.569,81 euro;
  • Umbria: 1.582.662,46 euro;
  • Marche: 2.983.929,22 euro;
  • Lazio: 9.235.642,13 euro.

Le risorse del PON Imprese e Competitività 2014-2020 assegnate alle Regioni meno sviluppate e in transizione sono così assegnate:

  • Abruzzo: 2.488.320,19 euro;
  • Molise: 600.787,08 euro;
  • Sardegna: 2.778.176,50 euro;
  • Basilicata: 1.018.138,99 euro;
  • Campania: 9.120.363,89 euro;
  • Calabria: 3.008.266,82 euro;
  • Puglia: 6.373.983,59 euro;
  • Sicilia: 7.155.641,94 euro.
Chi può partecipare al bando voucher digitalizzazione

In base al decreto MISE del 23 settembre 2014 i voucher sono destinati alle PMI che:

  • abbiano sede legale sul territorio nazionale e siano iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio territorialmente competente;
  • non abbiano ricevuto altri contributi pubblici per le stesse spese;
  • non si trovino in stato di fallimento, liquidazione o altre situazioni equivalenti secondo la normativa vigente.
Quali sono le spese ammissibili ai contributi

I voucher per la digitalizzazione possono essere concessi nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili, che sono:

  • per quanto riguarda ilmiglioramento dell’efficienza aziendale, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzate alla digitalizzazione dei processi aziendali;
  • relativamente alla modernizzazione dell’organizzazione del lavoro, le spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica, con particolare riferimento all’utilizzo di strumenti tecnologici e all’introduzione di forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
  • quanto allo sviluppo di soluzioni di e-commerce, le spese per l’acquisto di hardware, software, inclusi software specifici per la gestione delle transazioni on-line e per i sistemi di sicurezza della connessione di rete, e servizi di consulenza specialistica strettamente finalizzati allo sviluppo di soluzioni di commercio elettronico;
  • relativamente alla connettività a banda larga e ultra larga, le spese di attivazione del servizio sostenute una tantum, con esclusivo riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche, quali lavori di fornitura, posa, attestazione, collaudo dei cavi, e ai costi di dotazione e installazione degli apparati necessari alla connettività a banda larga e ultra larga;
  • nel caso del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, le spese relative all’acquisto e all’attivazione di decoder e parabole;
  • relativamente alla formazione qualificata nel campo ICT, le spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata, purché attinenti fabbisogni formativi strettamente correlati agli ambiti di attività elencati ai punti precedenti, rivolti al personale delle imprese beneficiarie (titolari, legali rappresentanti, amministratori, soci, dipendenti) risultante dal Registro delle imprese o dal Libro unico del lavoro.

 

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Delibera 10 luglio 2017 – Gazzetta ufficiale 12 ottobre 2017

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